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Un giardino è soprattutto un progetto. La diversità degli obiettivi contribuisce alla ricchezza dei progetti: obiettivi ecologici, sociali, culturali, educativi, artistici, paesaggistici, terapeutici (…) valorizzando nel migliore dei modi le potenzialità del giardino. La diversità del pubblico e degli utilizzatori favorisce l’incontro, gli scambi, la collaborazione: la diversità sociale e generazionale degli attori facilita l’integrazione degli abitanti in difficolta? e anche gli abitanti d’origine straniera e i migranti. La concertazione e? la base di tutto il progetto. Deve coinvolgere gli abitanti, i futuri utilizzatori, gli operatori sociali, gli amministratori, i tecnici dei servizi municipali, le associazioni per evitare un progetto chiavi in mano senza aver fatto uscire la diversità e l’evoluzione dei bisogni dei più esclusi e meno integrati culturalmente.
Oggi più di prima, in un contesto di crisi economica, ambientale e sociale, la necessità di produrre localmente degli alimenti di qualità e di mantenere i legami tra i differenti individui di una stessa comunità, fa del giardino un nuovo strumento di sviluppo sostenibile e di socializzazione per costruire una società dove ciascuno possa vivere serenamente con gli altri in un ambiente sano per il corpo e lo spirito e prendersi cura del verde per inserimento lavorativo. Il giardino sociale, terapeutico, vero passaggio tra i servizi della salute e la città, vuole essere ponte di un progetto di società e per questo riveste importanza anche la sua dimensione pubblica. Il progetto che presentiamo vuol essere l’opportunità per una riconquista individuale di persone con gravi difficoltà per ritrovare il gusto e le capacità di vivere con gli altri. Creare, gustare, condividere come nuova forma di libertà e di autonomia, per queste ragioni ci sembra importante affermare il diritto al giardino sociale per tutti. La nostra associazione si è confrontata su questo progetto, in un primo tempo, con molti attori del territorio interessati e pertinenti (amministratori, associazioni locali, imprenditori locali, operatori sociali) e ha ottenuto una risposta positiva relativa all’idea.
Dare un punto d’appoggio a persone in difficolta? per ritrovare utilità sociale e dignità, avendo la possibilità di partecipare ad un lavoro produttivo. Apprendere nuove abilita? e competenze pratiche e teoriche per l’autonomia e l’autostima dei soggetti destinatari migliorando il proprio quadro di vita e arricchirlo.
Ortoterapia
L’attività ideale con cui realizzare tale obiettivo è l’Ortoterapia. L’Ortoterapia o Terapia orticolturale è un metodo riabilitativo del disagio e della disabilità che appartiene all’ambito delle terapie occupazionali. Consiste nell’incentivare, nel preparare e nell’affiancare il soggetto nella cura e nella gestione del verde, nella coltivazione di fiori, ortaggi ed altre piante. Prendersi cura di organismi vivi, possibilmente in gruppo, stimola il senso di responsabilità e la socializzazione.
A livello fisico, sollecita l’attività motoria, migliora il tono generale dell’organismo e dell’umore, attenua stress e ansia. Scopi dell’ortoterapia sono l’acquisizione di abilità, autonomia e competenze, la stimolazione allo sviluppo delle capacità di interazione e partecipazione, il recupero e la valorizzazione delle parti sane dell’individuo. Ogni progetto riabilitativo nasce dall’esigenza di portare il soggetto a rendersi il più autonomo possibile, a rafforzarne l’autostima per aiutarlo a riconquistare un ruolo attivo nella vita e favorirne l’inserimento in un gruppo.
Attraverso il contatto con la terra, si sperimenta un modo unico e semplice di mantenersi in forma, di tornare a prendere confidenza con sé stessi, di rimettersi in gioco e di raggiungere risultati che apportano positività e benessere. Far crescere una coltura innesca nel paziente senso di orgoglio e soddisfazione, contribuisce a sviluppare senso di responsabilità, stimola capacità cognitive e muscolari. Abbellire un giardino e far crescere un orto, aiuta a sollecitare creatività ed immaginazione, rafforzando così fiducia e autostima e potenziando i rapporti con gli altri.
Partners aderenti al progetto:
Amministrazione Comunale di Castiglione del Lago
Scuole primarie e secondarie di Castiglione del lago
Università di Perugia: Facoltà di Agraria
Ristorante La Cantina
Ristorante Seidivino
Associazione Arte e sostegno
Associazione Passaparola
Associazione Tempo scelto
Associazione Il mestiere dell’arte
Associazione Italia Nostra Onlus
Università Popolare Unitre
Centro socioculturale “L’incontro”
Alcune foto degli eventi realizzati nell’ambito del progetto Hortus Trasimeni